“Alcuni porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.” Artur Schopenhauer
L’empatia è la capacità di mettersi nei panni dell’altro. Significa percepire ciò che l’altro sente e assumere la sua prospettiva sulla realtà (Perspective Taking – Teoria della Mente).
L’empatia rientra nell’Intelligenza Emotiva, cha a sua volta fa parte delle Life Skills o Soft Skills, riconosciute dall’OMS come fondamentali nella vita e nel lavoro. Infatti, delle buone competenze sociali favoriscono buone relazioni interpersonali, sia nella vita privata che nel lavoro con colleghi, superiori e clienti.
L’empatia non va confusa con il giustificare continuamente i comportamenti non rispettosi dell’altro, il sostituirsi all’altro facendo al posto suo limitando lo sviluppo della sua autonomia possibile, non va confusa con il dare consigli pratici volti alla risoluzione di un problema. L’empatia è accoglienza senza giudizio, comprendere ciò che viene pronunciato ma anche cogliere il non-detto.
L’empatia può presentarsi a vari livelli secondo una scala ed è quindi misurabile e utilizzabile dal professionista a seconda dell’interlocutore e del contesto in cui si trova nonché dell’obiettivo dello scambio comunicativo.
Livello | ||
1 | Offensivo | risposta impertinente. |
2 | Riduttivo | risposta che comunica in parte comprensione per le emozioni di superficie. |
3
Empatia di base |
Emozioni di superficie | comprensione completa e precisa delle emozioni di superficie. |
4
Empatia avanzata |
Emozioni nascoste | comprensione completa e precisa delle emozioni di superficie e di quelle nascoste. |
Inoltre si sviluppa nelle varie fasi evolutive di vita di un individuo. è la capacità di percepire nell’altro dei vissuti cogliendo aspetti emotivi di quanto verbalizzato o manifestato in modo non verbale, sia di superficie sia più in profondità e di rispecchiarlo in maniera rispettosa e efficace.
L’empatia è la conditio sine qua non per lo sviluppo di una comunicazione che sia d’aiuto ad un’altra persona. Pertanto è prerogativa delle professioni d’aiuto. Tuttavia è necessario costruire un equilibro tra disponibilità emotiva e autocontrollo.
Le persone dotate di spiccata empatia, avranno bisogno di spazi e momenti di decompressione per prevenire il burn-out che può comportare rendersi impermeabili oppure suscettibili, fino al crollo della propria capacità di assolvere ai propri compiti, lavorativi o familiari. Può accadere sia a chi svolge una professione d’aiuto sia a familiari Caregiver.
Le persone dotate di scarsa empatia invece potrebbero commettere azioni a danno di cose, animali e persone senza alcun rimorso, senza pensare alle conseguenze come ad esempio la sofferenza inferta o il danno procurato (Disturbo Antisociale di Personalità – Psicopatia).
Il primo Terapeuta a parlare in modo approfondito di Empatia è stato Carl Rogers, fondatore della Terapia Centrata sul Cliente.
BIBLIOGRAFIA
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Occhini L., Pulerà A., Felici M. (2017). Cure palliative, assistenza domiciliare e caregiver burden: il modello dell’efficienza terapeutica. Italian Journal of Medecine.
APPROFONDIMENTI
Rai Cultura – Giacomo Rizzolatti e i Neuroni Specchio